Riflessioni

Probabilmente sarò impopolare e probabilmente quello che dirò piacerà poco a chi vede l'agricoltura come un business dai meri fini economici ma non mi importa, lo dico perchè è la verità, è la mia verità.
Iniziamo dall'argomento biologico. Molti si riempiono la bocca con questo termine, per fare un po i fighetti, perchè va di moda o perchè si reputano colti e intelligenti. E voi sapete cosa è il biologico? Sapete quando, come e perchè è nato? Ma soprattutto sapete chi è che ne ha avuto l'idea e chi ha emanato i vari regolamenti?
Cerchiamo quindi di fare chiarezza. Il biologico è nato come una esigenza puramente economica intorno agli anni '70. C'era bisogno di ravvivare il mercato creando un nuovo target di prodotti e nuove forme di (possibili) speculazioni. Pensavate che magari c'entrava il voler portare in tavola cibi sani e genuini, invece la ragione principale era semplicemente: "i soldi".
Fu così che dei signorotti abituati ad andare in giro in giacca e cravatta e che non sanno distinguere un aglio da una cipolla, meschini burocrati del c****, si inventarono il biologico.
Pensate davvero che sia possibile fare biologico e credete davvero a tutte quelle fregnacce della biodiversità, della salvaguardia della fertitlità del terreno, dell'inquinamento del suolo e della maggiore qualità dei prodotti bio? Il bio su scala industriale è solo business. Spesso il contributo che si riceve vale molto di più del raccolto, per cui conviene farlo marcire sulla pianta piuttosto che lavorare e faticare... Bella pensata il bio...
Per carità, non sto dicendo che sono favorevole ad inquinare il suolo, a distruggere la biodiversità o alterare gli equilibri che Madre Natura ha impiegato milioni di anni ad impostare, ma voglio semplicemente dire che il biologico per come è stato pensato, cioè come un business, non è fattibile. Veniamo nel merito.

Utilizzo di pesticidi. Siamo tutti d'accordo che è meglio senza (fra l'altro non è che li regalano e non è che i trattamenti si fanno da soli, basti pensare che possono arrivare a costare anche piu' di 100 euro/litro) ma voi preferite mangiare un frutto trattato, sano, bello oppure un frutto brutto e pieno di ospiti visibili ed invisibili ad occhio nudo? Non mi riferisco solo alle larve tanto carine ma anche ai loro escrementi, alle muffe, e tutte le micro e micotossine derivanti da essi. Sul sapore stendiamo un velo pietoso perchè ormai oggi in pochi conoscono il reale sapore di frutta e ortaggi. Avete sicuramente provato ad acquistare una confezione di fragole. Avete mai visto un moscerino, o sentito quel profumo intenso quasi da stordimento? Se no allora non avete mai mangiato fragole...
Sapete in realtà qual è il problema principale dell'utilizzo dei fitofarmaci? E' il tempo di carenza. Se un principio attivo impiega 10 gg a decomporsi del tutto una buona ed etica pratica colturale sarebbe quella di fare la raccolta e la consumazione non prima degli 11 giorni dal trattamento. Sempre rimanendo in ambito fitofarmaci altri problemi connessi sono la quantità di somministrazioni, sia quando non ve n'è bisogno sia perchè necessari per fini di conservazione e commercializzazione. Come potete notare il fattore comune è il come viene usato il fitofarmaco e non il prodotto in se. Ad un errore di utilizzo in buona fede o in mala fede come succede nella realtà, è normale dire "meglio senza!". Ma questo il consumatore non lo sa. Sulla consapevolezza del consumatore ci ritornerò perchè è un altro punto su cui battere. E poi, il fatto che il principio attivo sia naturale non vuol dire che sia piu' innocuo o salutare di quello derivato artificialmente o lasci il prodotto finale piu' salubre. Se il problema fosse realmente l'utilizzo dei fitofarmaci allora il disciplinare dovrebbe vietarne l'uso in maniera categorica a priori. Ma alle lobby farmaceutiche questo non farebbe molto piacere...
Un altro punto fondamentale è l'utilizzo indiscriminato di fitofarmaci da parte di persone non preparate. Teoricamente l'acquisto e l'utilizzo è concesso solo a chi è munito di patentino; praticamente non è così e ci si trova quanto per fare un paragone ad avere un arsenale in casa senza avere il porto d'armi. E' normale??? In Italia SI!! Altro problema poi è l'importazione di prodotti (quasi tutti ormai) dall'estero dove nella maggior parte dei casi vengono usati fitofarmaci che in Italia sono banditi da anni. Non è un controsenso? Non sorpendetevi se trovate olio extravergine di oliva a due euro litro al supermercato. Sicuramente non sarà italiano. Ma la società impone l'iphone di ultima generazione e da qualche parte si deve pur risparmiare no? E quindi c'è chi se lo compra...

Parliamo adesso dell'utilizzo dei concimi chimici. Premettendo che l'abuso di concimi chimici comporta una distruzione della struttura del terreno oltre che ad un inquinamento del sottosuolo e delle falde non è questo il motivo principale per cui in agricoltura biologica non è consentito utilizzarli. Che qualcuno mi spieghi dal punto di vista di genuinità perchè l'azoto sotto forma di  (NH4)2SO4 o solfato ammonico non è ammesso mentre l'urea CO(NH2)2 si. E' sempre lo stesso azoto e la scusa che uno è sintetico e l'altro è naturale perdonatemi lascia il tempo che trova. Bene, decidiamo di non usare concimi chimici per principio, usiamo il letame, l'urea e tutto il materiale organico che si trova in natura, dagli scarti della potatura, al sovescio e così via. Ma dove lo vado a prendere io il letame? Intendo letame che non contenga elementi estranei quali antibiotici, per non dire anabolizzanti e droghe varie? Potreste dire, "fattelo tu". Ok. Per ovviare a 16 euro di concime chimico ne devo spendere 200 per ottenere quell'azoto che mi serve. Senza contare le ore lavoro in più che direttamente o indirettamente devo "pagare". Lo faccio, ma quanti di voi sono disposti a pagare un kilo di pomodori 12,5 euro a fronte di un 1 euro? Siamo e siate realisti vi prego.

Chiudiamo il discorso biologico anche se ci sarebbero molte altre cose da aggiungere per passare ad altre tematiche sulle quali è fondamentale rilfettere.Avete idea di quanti prodotti che mangiamo provengono dall'estero? Ma ne siete realmente consapevoli? Non sono un amante delle Iene ma se ve li siete persi forse è il caso di spendere mezz'oretta della vostra vita per guardare questi video ed essere più consapevoli.


Video 1: CIBO CONTAMINATO
Video 2: POMODORO CINESE
Articolo 1: Coldiretti, cibo made in Italy 22 volte più sicuro di extraUE
⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷
LA BLACK LIST DEI CIBI PIU’ CONTAMINATI
PRODOTTO      PAESE                   % IRREGOLARITA’ PER RESIDUI CHIMICI
Broccoli            Cina                                   92%
Prezzemolo       Vietnam                              78%
Basilico             India                                   60%
Melagrane         Egitto                                 33%
Peperoncino      Thailandia                           18%
Menta               Marocco                             15%
Meloni/Cocomeri  Rep. Dominicana             14%
Fragole             Egitto                                  11%
Piselli                Kenia                                  10%
Arance              Egitto                                    5%

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto EFSA 2015
⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷⟷
Cosa ve ne pare dello schifo che c'è in giro? Traete voi le vostre conclusioni e se volete, chiudete gli occhi e ignorate pure. Altri due temi che mi stanno particolarmente a cuore sono la concorrenza dei prodotti stranieri ed i problemi fitosanitari legati alle loro importazioni.
L'ho già accennato sopra e nei video se ne fa abbondantemente menzione; quello che in Italia non è più legale, magari all'estero lo è, e l'Italia come l'Unione Europea che voglio ricordare è nata come Comunità Economica Europea - lo scopo era quello di tutelare i mercati e consentire uno scambio dei prodotti più semplice e meno burocratico - se ne sbattono perchè ormai si è ridotto tutto a business e finanza. Possiamo noi proibire l'importazione dei pomodori, delle castagne, degli agli cinesi? E dei limoni argentini? Delle arance sudafricane e delle mele cilene? Dei kiwi neozelandesi? Di ceci, lenticchie e altre leguminose dal Canada? Vogliamo parlare delle fragole insapore, inodore ma in compenso cariche di antiparassitari PROIBITI e CANCEROGENI proveniente dell'Egitto? E del grano radioattivo del Messico? Fermiamoci qua che è meglio...


LIMONI Argentina
MANGO Sud Africa
PATATE Tunisia
POMODORI Turchia
FAGIOLI BIO Cina













KIWI Chile



PESCHE Spagna
ICEBERG Olanda

Uno stato che consente  la concorrenza sleale e che anzi ne trae beneficio è uno stato giusto e libero? Siamo in guerra sia culturale che alimentare, è bene saperlo e rendersene conto. Facciamo qualche esempio concreto: un'azienda agricola in Romania (Unione Europea) fra acqua, imu, tares, tasi, e minchiate di tasse e imposte varie spende 200 euro l'anno. La stessa azienda in Italia spende 20000 euro l'anno. Mi dite voi come si può competere con queste condizioni di mercato? Non c'è qualità o salubrità che tenga. Un rapporto di uno a 100 è esageratamente insopportabile... e così succede che i nostri limoneti siciliani rimangono abbandonati, le nostre arance in Calabria marciscono per terra mentre sulle bancarelle del mercato troviamo quelli dell'altro capo del mondo. Succede che importiamo i pomodori cinesi e ci mangiamo la merda che un'azienda o più, impacchetta guardandosi bene dal dire la provenienza della merda prima, ehm scusate materia prima....
Andiamo sullo specifico e prendiamo in esame la passata di pomodoro.
Costo medio 700gr, 65 centesimi:
- costo recipiente vetro: 25 centesimi (e siamo ottimisti);
- costo ciclo produttivo: 15 centesimi (e siamo ottimisti);
- costo concentrato di pomodoro: 10 centesimi? (considerando che viene dalla Cina);
- rimangono 15 centesimi che sono i profitti della casa produttrice e del venditore, dal quale bisogna scorporare costi di trasporto e di filiera lunga! Quanto resta? C'e qualcosa che non torna. 10 centesimi, mezzokilo di concentrato? Si perchè il resto è tutta acqua. Ma a quanto ca**o lo pagano al produttore? Ma posso alzarmi domattina e dire che voglio produrre pomodori??? Ci guadagno di più a starmene a letto a dormire che a coltivare pomodori...
E se poi con questo importare pomodori succede che ci troviamo patologie e parassiti delle piante tipiche dei paesi dove utilizzano il peggior veleno per produrre quello che tu non puoi più fare, neanche se fossi uscito pazzo e neanche se decidessi di farlo solo per uso personale, voi come vi sentireste?
E così ci troviamo ad avere interi boschi di castagno improduttivi e malati perchè abbiamo importato un insetto dalla Cina, il Dryocosmus kuriphilus o più comunemente cinipide o vespa del castagno, e ci troviamo ad avere burocrati ignoranti del cazzo (qua la censura è fuori luogo) che decidono che gli ulivi secolari vanno abbattuti perchè sono malati e perchè dobbiamo mangiarci la merda tunisina...
Aggiungo, avete notato che adesso va di moda non utilizzare più l'olio di palma? E come è scritto grande o rimarcato!! Anche questo è un business, ve lo ripeto: è tutto business e finanza...
Molti diranno, si ma le palme le piantano a seguito di forti disboscamenti di foreste secolari e bla bla bla. Siamo d'accordissimo ma perchè per il caffè, il cacao, la soia non succede la stessa cosa? Ma il caffè non si tocca e quindi ignoriamo il problema, quando ci conviene...

Il qarto stato!Onestemente non vedo una buona via d'uscita finchè il consumatore incazzato rivendicherà il diritto alla propria salute ed a sapere quello che mangia, che così come siamo messi, non ingrassa il contadino (che spesso lavora per nemmeno 2 euro l'ora) ma soltanto le lobby ed i palazzi forti. Il mio consiglio è quello di ribellarvi. Ribellatevi ai prodotti stranieri, ribellatevi all'incertezza del non sapere da dove, come e chi l'ha prodotto....
Ribellatevi perchè presto o tardi quando il castello della finanza crollerà torneremo tutti a mangiare polvere, ed a sudare dalla fronte quel tozzo di pane che adesso diamo per scontato perchè lo abbiamo.

Condividi su Fb